Ho sposato un FoodHeroe

Ho sposato un FoodHeroe

Il posto non era agli occhi di allora particolarmente attraente, il podere impervio e troppo scosceso, e per questo scomodo e mal esposto, a detta di molti.
Inoltre c’era molto da fare per rimetterlo in condizione di produrre olive. Forse è vero, ma i tre fratelli non pensavano a produrre: pensavano ad un luogo dove stare insieme, discutere, coltivare e soddisfare le proprie inclinazioni. Gli attrezzi erano manuali, e la soddisfazione era tanta quando dopo un giorno di lavoro compariva un olivo. Quelle terrazze, che quasi non sapevamo quante fossero, le abbiamo conosciute palmo a palmo, e da lì abbiamo visto panorami bellissimi, che prima potevamo solo intuire
”.

Questo il racconto dell’inizio di tutto, da quando tre fratelli, Franco, Fiorenzo e Fiorenza, il babbo e gli zii di Marco, scoprirono il podere al di là del Montalbano nel ’70 e decisero di acquistarlo.

Sono cresciuto tra queste piante insieme a mia sorella e mio fratello, o meglio, ci abbiamo trascorso quasi tutto il tempo libero fin dalla scuola. Insieme abbiamo guardato gli olivi crescere e cambiare, e dai grandi abbiamo appreso come farlo”. Così racconta Marco nell’intervista ai Foodheroes di Foodscovery: “Abbiamo scoperto che c’erano quasi mille olivi, alcuni inselvatichiti col tempo, altri particolari. Molti hanno necessitato di anni di potature per riprendere forma; sì perché gli olivi si potano un po’ per volta… Tagliamo canneti e pruni e li vediamo ricrescere anche un metro in dieci giorni. Stagione dopo stagione abbiamo imparato a trattare con questo terreno, che ci ha insegnato come fare”.

Parlare di eroismo forse è un po’ eccessivo, ma quando ho conosciuto Marco, era l’unico nel gruppo di amici che il fine settimana spariva in campagna. E io a chiedermi perché: profonda passione? senso del dovere? sua stranezza? un po’ di tutto questo, ma in fondo Marco mi piaceva tanto proprio per questo.Tutto mi è apparso poi molto più chiaro quando ho visto finalmente la campagna e ho conosciuto la famiglia: la tenacia, la caparbietà, i valori insieme a quel bellissimo terreno in salita, e poi l’olio.

Attenzione a chiamarlo semplice condimento!” L’olio extravergine di oliva è un alimento, uno tra i più importanti nella nostra alimentazione; un prodotto complesso e ricco, frutto di un lavoro duro e costante quasi catartico, un lavoro che richiede tempo, pazienza, fatica, e ci insegna il rispetto e il valore delle cose. “Per cogliere le olive ci vuole umiltà!” mi intimava il babbo di Marco, così, per mettermi a mio agio, mentre io provavo a rendermi utile durante la raccolta.

Del resto quando si sceglie di sposare un Foodheroe si sa, fa tutto parte del gioco. Con calma, pazienza, stagione dopo stagione anche io ho capito il grande valore di quel piccolo appezzamento di terra con mille olivi. L’importanza che ha per noi, per tutta la famiglia e per le nostre bambine Ornella e Marta, che, come Marco, Giulio e Valentina, trascorrono tanto tempo in campagna e imparano tutto quello che di questi tempi non insegna quasi più nessuno!